Non amo chi tramonta

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«L’incontro con la poesia di Francesca Bocca è svelarsi di un mondo. I poeti veri sono poeti-mondo, e questa giovane donna, capace di versi sfolgoranti, di precipizi e di elevazioni, abitante e studiosa della fede della cultura islamica, ci guida in un viaggio personale e universale. Una poesia dove incontriamo delicatezza e forza femminile, tremori della malattia e dell’amore, slancio mistico composto nella misura del verso e nell’incendio del cuore e dove sentiamo la presenza adombrata del mondo, vibrante intorno e addosso al corpo della poetessa, ma in attesa di acquietarsi nella bellezza in un unico Volto. «Rivelami il centesimo nome» quasi grida un verso, nella sezione, non a caso, della gioia che consiste in questa medesima tensione. Un libro di poesia italiana notevolissimo, in controtendenza rispetto a molti versicoli senza scintilla e senza silenzio. Qui invece ci si fa incontro, in un dettato originalissimo e anche debitore di una grande tradizione, la profondità di una scintilla remota e misteriosa – la medesima che abita il mondo con il suo è invece di non è e pur consonando – e il silenzio attonito e commosso della mente che da Dante a Rumi, da Dylan Thomas a Mario Luzi, segnalano la presenza della poesia del mondo.» (Davide Rondoni)

Francesca Bocca-Aldaqre è nata a Piacenza nel 1987 ed è teologa.

Insegna lingua e cultura araba alla Società umanitaria di Milano ed è Professore di teologia islamica all’Istituto Italiano degli Studi Islamici. Dopo la laurea e il dottorato alla Ludwig-Maximilians Universitat a Monaco di Baviera si è occupata della relazione tra Islam e pensiero occidentale.

Ha pubblicato Sotto il suo passo nascono i fiori, Goethe e l’Islam (La Nave di Teseo, 2019) mentre è in pubblicazione Nietzsche in Paradiso (Mimesis, 2021).

Cura una rubrica di teologia, neuroscienze e attualità per Civiltà delle Macchine.

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«L’incontro con la poesia di Francesca Bocca è svelarsi di un mondo. I poeti veri sono poeti-mondo, e questa giovane donna, capace di versi sfolgoranti, di precipizi e di elevazioni, abitante e studiosa della fede della cultura islamica, ci guida in un viaggio personale e universale. Una poesia dove incontriamo delicatezza e forza femminile, tremori della malattia e dell’amore, slancio mistico composto nella misura del verso e nell’incendio del cuore e dove sentiamo la presenza adombrata del mondo, vibrante intorno e addosso al corpo della poetessa, ma in attesa di acquietarsi nella bellezza in un unico Volto. «Rivelami il centesimo nome» quasi grida un verso, nella sezione, non a caso, della gioia che consiste in questa medesima tensione. Un libro di poesia italiana notevolissimo, in controtendenza rispetto a molti versicoli senza scintilla e senza silenzio. Qui invece ci si fa incontro, in un dettato originalissimo e anche debitore di una grande tradizione, la profondità di una scintilla remota e misteriosa – la medesima che abita il mondo con il suo è invece di non è e pur consonando – e il silenzio attonito e commosso della mente che da Dante a Rumi, da Dylan Thomas a Mario Luzi, segnalano la presenza della poesia del mondo.» (Davide Rondoni)

Francesca Bocca-Aldaqre è nata a Piacenza nel 1987 ed è teologa.

Insegna lingua e cultura araba alla Società umanitaria di Milano ed è Professore di teologia islamica all’Istituto Italiano degli Studi Islamici. Dopo la laurea e il dottorato alla Ludwig-Maximilians Universitat a Monaco di Baviera si è occupata della relazione tra Islam e pensiero occidentale.

Ha pubblicato Sotto il suo passo nascono i fiori, Goethe e l’Islam (La Nave di Teseo, 2019) mentre è in pubblicazione Nietzsche in Paradiso (Mimesis, 2021).

Cura una rubrica di teologia, neuroscienze e attualità per Civiltà delle Macchine.