La teologia islamica della liberazione

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Il ventunesimo secolo è il secolo, secondo la parabola di 700 anni prefigurata da Hanafi, che progressivamente vedrà la sconfitta sempre più irreparabile dell’Occidente e il ritorno sulla scena in forze dell’Islam e dei popoli del Terzo mondo che hanno riscoperto di essere i nuovi “Io” interpreti e protagonisti della storia. Hasan Hanafi è uno dei maggiori filosofi arabo-musulmani del Novecento, ma le sue opere sono scarsamente tradotte nelle principali lingue europee. Questo libro vuol porre riparo almeno parzialmente a tale lacuna, presentando al lettore italiano una breve ma significativa silloge di articoli che lumeggiano la sostanza della sua riflessione, profondamente innovativa nel mondo arabo-musulmano e intrinsecamente rivoluzionaria. In essa l’uomo acquista dalla trascendenza di Dio la piena libertà di essere agente e attivamente impegnato nella lotta per la giustizia e l’emancipazione in questo mondo terreno, senza proiettare la speranza del riscatto in un improbabile aldilà paradisiaco. In tale prospettiva, è evidente come nulla davvero della teologia della liberazione di Hanafi sia rimasto in al-Qaeda e nell’isis e in tutte quelle organizzazioni che agitano l’Islam come mistificazione religiosa di intenzioni umane-troppo-umane, piuttosto che come una forza ideologica progressista che cambia lo stato di cose presente.

Description

Il ventunesimo secolo è il secolo, secondo la parabola di 700 anni prefigurata da Hanafi, che progressivamente vedrà la sconfitta sempre più irreparabile dell’Occidente e il ritorno sulla scena in forze dell’Islam e dei popoli del Terzo mondo che hanno riscoperto di essere i nuovi “Io” interpreti e protagonisti della storia. Hasan Hanafi è uno dei maggiori filosofi arabo-musulmani del Novecento, ma le sue opere sono scarsamente tradotte nelle principali lingue europee. Questo libro vuol porre riparo almeno parzialmente a tale lacuna, presentando al lettore italiano una breve ma significativa silloge di articoli che lumeggiano la sostanza della sua riflessione, profondamente innovativa nel mondo arabo-musulmano e intrinsecamente rivoluzionaria. In essa l’uomo acquista dalla trascendenza di Dio la piena libertà di essere agente e attivamente impegnato nella lotta per la giustizia e l’emancipazione in questo mondo terreno, senza proiettare la speranza del riscatto in un improbabile aldilà paradisiaco. In tale prospettiva, è evidente come nulla davvero della teologia della liberazione di Hanafi sia rimasto in al-Qaeda e nell’isis e in tutte quelle organizzazioni che agitano l’Islam come mistificazione religiosa di intenzioni umane-troppo-umane, piuttosto che come una forza ideologica progressista che cambia lo stato di cose presente.