Islam alla sfida della laicità

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Il musulmano cristallizzato in una essenza incompatibile con la società secolare europea non esiste nella realtà, è un prodotto dei nostri incubi. In una società secolarizzata i credenti dell’Islam e i popoli di cultura islamica possono adattarsi senza affatto rinnegare la propria identità.
La sfida è difficile, ma uno dei maggiori studiosi della materia ci affida qui una buona notizia: un esito positivo della sfida è possibile, i pericoli per la pace e la stabilità mondiale che vengono di qui possono essere disinnescati, la divisione dello spazio religioso da quello della società secolare è in corso nel mondo musulmano. Tra gli immigrati islamici in Europa sta affermando una mentalità più aperta e meno difensiva di quella della società di origine. Ma non è una novità indolore: ci mette davanti uno specchio, crudo e diretto, che ci mostra senza veli anche la nostra crisi d’identità.

Olivier Roy é professore alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi ed è consulente del ministro degli esteri francese dal 1984. Tra i suoi libri, Afghanistan: l’Islam e la sua modernità politica, prefazione di Norberto Bobbio (Egic 1986), Global Muslim. Le radici occidentali nel nuovo Islam (Feltrinelli 2003), L’impero assente: l’illusione americana e il dibattito strategico sul terrorismo (Carocci 2004).

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Il musulmano cristallizzato in una essenza incompatibile con la società secolare europea non esiste nella realtà, è un prodotto dei nostri incubi. In una società secolarizzata i credenti dell’Islam e i popoli di cultura islamica possono adattarsi senza affatto rinnegare la propria identità.
La sfida è difficile, ma uno dei maggiori studiosi della materia ci affida qui una buona notizia: un esito positivo della sfida è possibile, i pericoli per la pace e la stabilità mondiale che vengono di qui possono essere disinnescati, la divisione dello spazio religioso da quello della società secolare è in corso nel mondo musulmano. Tra gli immigrati islamici in Europa sta affermando una mentalità più aperta e meno difensiva di quella della società di origine. Ma non è una novità indolore: ci mette davanti uno specchio, crudo e diretto, che ci mostra senza veli anche la nostra crisi d’identità.

Olivier Roy é professore alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi ed è consulente del ministro degli esteri francese dal 1984. Tra i suoi libri, Afghanistan: l’Islam e la sua modernità politica, prefazione di Norberto Bobbio (Egic 1986), Global Muslim. Le radici occidentali nel nuovo Islam (Feltrinelli 2003), L’impero assente: l’illusione americana e il dibattito strategico sul terrorismo (Carocci 2004).