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Dante e l’Islam

I  rapporti tra Dante e la cultura islamica sono notoriamente controversi. Se, da una parte, il sommo poeta è sempre piuttosto  aspro e polemico contro l’Islam; dall’altra, nella Commedia ma ancor di più nel Covivio, teorizza una cosmologia in cui le tracce di arabismo sono evidentissime: dalla struttura fisica dei cieli al ruolo degli intelletti che muovono le sfere per appetito d’amore. Questo libro cerca di colmare il vuoto lasciato nella memoria dell’Occidente, indagando il retaggio del pensiero islamico in Dante, di cui offre anche una innovativa ipotesi biografico-intellettuale con particolare enfasi sul contesto politico. Ne emerge che i mondi, arabo ed euro-occidentale, non erano chiusi e reciprocamente ostili, ma continuamente interagenti al di là dello “scontro di civiltà”.

Massimo Campanini  è laureato in Filosofia e diplomato in lingua araba. Ha insegnato nelle università di Urbino, Milano, Orientale  di Napoli e infine Trento. Attualmente è Accademico dell’Ambrosiana di Milano and visiting professor allo IUSS Pavia e al S. Raffaele di Milano. Fin dagli inizi della  sua carriera accademica si è occupato di studi coranici, di pensiero filosofico e politico medievale e moderno, e di storia contemporanea dei paesi arabi. Ha tradotto dall’arabo all’italiano opere di Al Ghazali, Al Farrabi e Averroè. Tra le sue monograffie The Quran, Modern Muslim Interpretations,  Phisolophical Perspectives on Modern Quranic Exegesis, Al Ghazali and the divine.

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